Una notizia che esalta le doti di una Regione piccola, spesso subalterna ad altre, che scritta e letta in maniera trionfalistica genera concetti di razionale insubordinazione da parte di chi subisce la stessa, poiché non veritiera o mal posta per erronea informazione ricevuta. È il caso generato dall’eclatante titolo: Il Molise insegnerà l’arbëreshe alla Puglia. Spesso i titoli sono attrattivi e quindi si usano frasi che non corrispondono al successivo testo. Quest’arte, decisamente in voga dal momento in cui la fretta e la distrazione ci induce ad essere partecipi solo del titolo e non del contenuto, rende più o meno la realtà di un mondo che corre e si ferma solo alle apparenze.
Il Card. Ravasi, qualche giorno addietro, parlando di bellezza, ha sottolineato come le visite ai musei non sono più aggreganti e condotte dallo spirito osservativo e contemplativo, ma si riducono alla mera passeggiata fotografica che certifica il passaggio in un museo o nell’altro. Verità più assoluta che ha reso, anche la professione del giornalista, più che nel contenuto, alla ricerca del titolone scoop. Scorrendo l’articolo, infatti, nessuna frase induce a pensare quanto dal titolo infuso. Solo uno specchietto per le allodole che corrisponde ad una falsa aspettativa per il Molise, e un’arrabbiatura per la Puglia.
Moltissimi operatori del settore, in primis lo studioso Leonardo Belvedere, alla lettura del titolo, non potendo usufruire dell’intero articolo, in serata scaricato sul sito del giornale online: Il Nuovo Molise direttore Antonio Blasotta, stimato giornalista di lungo corso; ha sollevato il caso opponendo duramente la condizione in capo all’articolo, in quanto a conoscenza del progetto che mira a tutelare le minoranze linguistiche da parte della Regione Puglia e di specie in capo all’assessore Sebastiano Leo, il quale tra l’altro, vede impegnata la somma di Euro 100.000. L’articolo, all’interno del giornale, infatti riporta esattamente quanto riferito dall’Assessore Sebastiano Leo e smentisce anche il titolo d’accompagno e pungolo alla lettura.
Di fatto la giunta pugliese ha approvato la seconda edizione del programma straordinario “Matria. Le lingue di ieri, di oggi, di domani”. L’evento è dedicato alla tutela e alla valorizzazione delle tre minoranze storico linguistiche presenti in Puglia: quella francoprovenzale, gli arbëreshë e la comunità grika. L’assessore spiega che l’impegno finanziario di oltre 100mila euro servirà a rilanciare il progetto per la tutela di un patrimonio culturale prezioso, quello delle minoranze linguistiche, di cui la Puglia è custode da centinaia di anni. L’iniziativa vede collaborare insieme alla Regione Puglia, l’ufficio scolastico regionale per la Puglia, Apulia film commission, il teatro pubblico pugliese e la fondazione ‘La notte della taranta’.
La vera novità è il coinvolgimento nelle attività progettuali di questa nuova edizione di istituzioni scolastiche di altre regioni italiane in cui insistono le stesse minoranze linguistiche presenti in Puglia. Infatti, grazie al supporto di Usr Puglia in coordinamento con gli altri Uffici scolastici regionali, sono state selezionate una scuola della Calabria per il griko, una del Molise per l’arbëreshë e un’istituzione scolastica del Piemonte per il francoprovenzale. Per il Molise è stata scelta una scuola di Ururi che non insegnerà nulla a nessuno ma sarà da compendio all’attività di ricerca connessa al progetto.
Presto però, e forse è questa la vera notizia scoop, Puglia, Molise e le altre cinque regioni di cui tutelare le minoranze linguistiche in oggetto, si ritroveranno sedute allo stesso tavolo per discutere del futuro delle stesse, sia in termini di conservazione, di tradizione ma soprattutto di attrattore dal punto di vista culturale. Il primo degli appuntamenti nel mese di dicembre in Puglia e, non sarà connesso al progetto straordinario messo in campo dalla Regione Puglia, ma vuol condurre ad un progetto molto più complesso e globale che condizionerà positivamente, sia le regioni che le minoranze stesse.
Il Molise sarà capofila e vedrà, grazie all’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo e sicuramente la Regione Molise con il suo assessorato preposto (formazione e lavoro, diritto allo studio, Scuola, Università, Formazione Professionale) corrispondersi per un futuro dalle radici profonde. Non si escluderanno i favori nell’ambito turistico culturale vista la previsione 2024, anno in cui il turismo delle radici si impossesserà della palma di regina del ritorno in patria di centinaia di italiani trapiantati all’estero. L’Associazione Kamastra guidata da Fernanda Pugliese è già pronta alla sfida.
Maurizio Varriano