“La Montagna ha Partorito il Topolino”. Leggevo la favola di Fedro mentre sentivo i risultati elettorali per il rinnovo del consiglio Regionale. Oltre 270 candidati e cinque per Agnone ed una decina quelli del Molise altissimo. Credevo che qualcuno fosse pronto a gridare “Vittoria” dopo i proclami della campagna elettorale con i soliti toni trionfalistici. Ma la montagna, quella altomolisana, stavolta ha avuto un parto “distocico”.
Complicato, perché ad approdare sugli scranni di minoranza del parlamentino regionale è Andrea Greco dei 5Stelle che nonostante il tonfo dei voti rispetto alle votazioni del 2018 è riuscito ad entrare riportando 2280 preferenze e contandone solo 331 nel suo paese natio. Per gli altri 4 agnonesi nelle varie liste (Vincenzo Scarano, Lorenzo Marcovecchio, Gerardo Greco ed Enrica Sciullo) è stato un “aborto” annunciato. Nessuno ha superato i 340 voti di Vincenzo Scarano il che significa che questi signori, come sapevano già, si sono “piegati” alle “megavolontà” facendo da “porta voti” probabilmente in vista di futuri panorami politici più premianti.
Ecco allora che la diaspora dei voti in questo territorio non ha portato a nulla come sempre. Se uniti l’Alto Molise avrebbe potuto esprimere anche tre consiglieri in seno al Parlamentino regionale. A proposito degli altomolisani in lizza, successo per Andrea Di Lucente (Vastogirardi) che resta in consiglio eletto con 3179 voti, ottimo ma povero in termini di successo elettivo (sesto fra i più votati) quello del capracottese Paglione con i suoi 1385 consensi e poi direi quasi inutili i 413 voti di Simona Di Caprio (S.Pietro Avellana), i 332 di Francesco Lombardi sempre di San Pietro Avellana, i 72 di Domenico Palomba (Poggio Sannita) per finire ai 32 di Gerardo Greco di Agnone.
A livello di Consiglio Regionale non è cambiato quasi nulla. Non eletti Cotugno e Romagnuolo sostituiti da Gravina e Passarelli. Personalmente e al di là del colore partitico Agnone perde un valido supporto: quello di Vincenzo Cotugno sempre presente anche con finanziamenti e con affetto ad ogni iniziativa del centro altomolisano.
Insomma non è cambiato quasi nulla. Ed il parlamentino regionale che sarà guidato dal neo presidente Francesco Roberti di Termoli sarà in grado di inserire anche l’Alto Molise nei piani di sviluppo oppure si tornerà ad incensare l’asse Venafro-Isernia.Campobasso-Termoli a discapito di altre realtà? .
Avremo i prossimi cinque anni per parlarne. Intanto, nonostante tutto, anche questa volta, la Montagna ha partorito il topolino.