Ci si potrebbe chiedere dove sono queste beatitudini a portata di mano, piccole ma belle e rasseneranti nella loro semplicità! Ebbene basta recarsi a Castel San Vincenzo al Volturno per assaporarle e viverle e magari riviverle per avere la sensazione che lo sguardo, quello di cui parlava anche il filosofo Georg Simmel, dona una veduta ampia che invita a soffermare gli occhi sul paesaggio.
Su un terrazzo con vista di un bar e cartoleria che porta il nome di Giusy, dove Benedetto ti accoglie con garbo e disponibilità, tutto si gioca con tranquilla e disarmante armonia tra terra e cielo, tra strapiombi verdeggianti e vedute che si allargano verso il placido lago, per poi alzarsi verso le vette delle smaglianti Mainarde, ed ecco che il piccolo miracolo si compie.
Se poi sei lì all’ora dell’imbrunire quando il cielo si colora si rosa e di azzurro sfumato e si assiste al volo in picchiata di rondini che paiono bearsi di tanto spazio e di tanta rigogliosa natura allora il quadro idilliaco è quasi perfetto. Attaccate al cornicione di un palazzetto sovrastante il terrazzino addobbato di fiori, una vicina all’altra si mettono in fila e poi per un muto comando prendono il volo e vengono quasi a sfiorarti e a cantare la loro gioia da salvare e da proteggere, visto che purtroppo da anni sono volatili in declino.
Scopriamo che Giusy al mattino presto ogni giorno non dimentica mai di osservare, nello splendore della luce delle Mainarde, il colore placido del lago e le rondini appollaiate su un cornicione o capriolanti nella limpidezza del cielo. Qui la loro pazza gioia è tangibile e fa da incantevole guizzo che vivacizza e rende la scena palpitante di vita!
Allora ci viene in mente un termine usato spesso dal filosofo coreano Byung– Chul Han, “indugiare”, ritrovare il senso dell’indugio, del saper stare e del saper capire in maniera totalizzante quegli attimi di vita che ci danno consapevolezza e compiutezza. Su sedie bianche ricamate intorno a tavoli spaziosi si può gustare un gelato o bere un succo o semplice acqua”indugiando” e visto che parla il paesaggio, con un suo alfabeto segreto, donarsi oltre a parole amichevoli, attimi in silenzio!
Maria Stella Rossi