Momento di riflessione del sindaco Daniele Saia con deposizione di una corona di alloro ai piedi del Monumento ai Caduti. Alla presenza degli amministratori, dei responsabili delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco e ad alcuni presenti, questa mattina Agnone ha commemorato il 25 aprile giorno della “Liberazione”.
Il sindaco Saia ha voluto sottolineare come: “Il 25 aprile rappresenta una data importantissima per tutta l’Italia, perchè giornata simbolo della Liberazione italiana dagli orrori perpetrati dalle truppe filonaziste e filofasciste”.
“In questa giornata, nel 1945,-ha continuato Saia- fu proclamato lo sciopero generale in opposizione alle milizie d’occupazione. Una giornata simbolo che testimonia la grande forza di volontà e di resistenza che il popolo italiano dimostrò nello scacciare le truppe occupanti e addivenire ad un nuovo patto di democrazia”.
E nel suo discorso il sindaco di Agnone ha parlato anche del conflitto in essere. “L’invasione della Russia di Putin sul suolo dell’Ucraina ha evocato inevitabilmente ricordi amari legati a principi nazionalistici ed imperialistici.
In un mondo iperconnesso come quello dei nostri giorni, in cui le distanze si annullano e le comunicazioni sono rese immediate, l’umanità è stata in grado ancora di tornare a combattere per conquistare pezzi di terreno. Un terribile paradosso, se ci riflettiamo.
In tal senso, il 25 aprile non deve unicamente ricordarci della sconfitta del nazifascismo, ma deve anche portarci a discutere su quanto importanti siano i temi della tolleranza, della diversità, del multiculturalismo. Perché, in fondo, la parola libertà che si lega a questa giornata simbolo è un grande contenitore di concetti più profondi che fanno delle differenze la somma della loro forza. Da questa prospettiva, quanto fatto da Putin appare ancora più orribile.
Negare la libertà di un popolo di autodeterminare la propria appartenenza, cancellare pezzi di storia e cultura, costruire una narrazione falsa degli eventi, portare via la vita a civili innocenti, costringere migliaia di persone alla fuga dalla propria terra: tutto questo non è 25 aprile. Tutto questo è follia e dura oppressione.
Nel celebrare questa giornata, quindi, rivolgiamo il nostro messaggio di vicinanza a quanti hanno sofferto e continuano a soffrire nel conflitto russo-ucraino e continuiamo a perseguire gli intenti promossi nella giornata della pace tenutasi ad Agnone il 26 marzo tramite la quale i giovani studenti hanno lanciato un messaggio chiaro ed inequivocabile: “in un mondo in cui prevalga la ragione del pensiero devono venir meno soprusi e sopraffazioni”.
Il nostro pensiero va in generale a tutti gli oppressi delle guerre. L’augurio è che presto, grazie all’aiuto e alla forza di coordinazione tra Stati democratici, le oppressioni possano cessare per lasciare spazio ad una vera Liberazione.
Non arrendetevi, non arrendiamoci di continuare a lottare per la libertà e per un mondo più giusto ed equo. Valori che la giornata del 25 aprile sottende nel suo significato più vero e profondo. Nelle nostre azioni dell’oggi risiede il mondo che consegneremo al domani. Che possa essere privo di violenza, custode delle differenze e democratico nella sua interezza.
Come detto da Papa Francesco -ha concluso Saia- “lottiamo per abolire le guerre o le guerre aboliranno l’umanità”.”