Sosteneva il filosofo e storico Giambattista Vico che nel corso della storia determinati eventi si ripropongo ciclicamente, ed aveva perfettamente ragione. Dopo quarantacinque anni infatti, l’ultima si giocò il 4 febbraio del 1979, il Campobasso ha incrociato e battuto di nuovo la squadra lucchese che, ancora una volta torna a casa con le pive nel sacco – all’epoca finì 1-0 con gol di Lanzi (76′, rig.).
Al di là del rotondo risultato finale, il Lupo (voto 7) sta dimostrando sul campo una tale compattezza dei e tra i reparti, tanto da essere considerata oramai, una delle squadre più temibili e temute del girone. Alla solidità difensiva, tra le meno battute della categoria (8 gol subiti), fa specchio la briosità dell’attacco (16 gol segnati) con un Di Nardo (voto 7,5) autore di una doppietta (42′ rig. e 62′) e sempre più trascinatore della squadra.
A rallegrar la favola rossoblù ci sono poi le ottime prestazioni dei lupi di centrocampo, dove al redivivo D’Angelo (voto 7), autore della prima rete (27′) e di un’ottima prestazione complessiva – bentornato Sonny – si affianca “motorino” Pierno (voto 7,5), ancora una volta tra i migliori in campo.
Le interviste
Estremamente negativo è invece il voto che dispensiamo all’estremo difensore avversario Palmisani (voto 2), l’insana reazione di scalciare, tra l’altro con la palla sicura tra le sue braccia, un avversario in area di rigore, rappresenta una follia inaccettabile in un campionato professionistico. Di segno opposto è quello che assegniamo al Direttore di gara, Mattia Drigo (voto 7), della Sezione di Portogruaro, molto buona la sua direzione.
Ovviamente non possiamo non rivolgere il solito e “quasi stancante” elogio al popolo rossoblù (voto 10), ancora una volta il dodicesimo uomo in campo, addirittura, riferiscono alcuni telespettatori, che i decibel prodotti dagli incessanti cori della Nord, in alcuni momenti hanno sovrastato anche la telecronaca dell’inviato di Sky. Infine, una piccola carezza, la vogliamo dedicare anche ai tifosi rossoneri toscani, in particolar modo a quei lucchesi che qualche anno addietro vollero dedicarci la scritta: “Campobasso dove si trova?”; a loro, oggi, consigliamo di scrivere: “Campobasso è quella città dove ogni volta Veni, Vidi, Persi”. Adesso piedi a terra e testa alla prossima gara, si viaggia alla volta di Carpi, in quell’Emilia terra di pallone e tortellini.
Antonio Salvatore