Le donne e il ruolo sociale di pertinenza del sesso maschile a cui hanno pensato di assimilarsi assumendone fisionomia e volto, sono stati il tema della intensissima giornata di studi.
Il fenomeno delle Burrneshe nei Balcani, tra codici antichi e tradizione, è stato l’argomento principale del convegno promosso dalla sezione Fidapa di Spezzano Albanese in Calabria. A cura della Presidente, la dinamica Angela Guida, e del Comitato di presidenza, ha visto la partecipazione di autorevoli studiosi di Albania e Italia i quali hanno illustrato la condizione della donna nei secoli e nelle generazioni dal punto di vista sociologico, antropologico e dei diritti umani oltre che delle norme consuetudinarie nei codici come il Kanun e le norme istituzionali, tra questi gli statuti di Scutari e la Repubblica di Venezia del XIV secolo. Il ruolo privilegiato della figura femminile, in questi ultimi, è stato commentato e illustrato dalla prof. Diana Kastrati.
Moderato dal generale Cenzino Barbati, l’incontro, dopo l’introduzione della presidente Guida, è proseguito con gli interventi di Damiano Guagliardi presidente della FAA ( Federazione delle Associazioni arbëreshe), delle proff. Silvana Nini e Rudina Duraj del Centro Studi per le pubblicazioni arbëresh del Ministero dell’Europa e degli Esteri della Repubblica d’Albania, e della direttrice prof. Diana Jup Kastrati.
All’incontro hanno partecipato le responsabili della Rivista Kamastra Rossella De Rosa, giornalista e reporter, e Fernanda Pugliese, scrittrice e saggista e responsabile dei progetti nazionali per le minoranze linguistiche.
Rivestendo anche il ruolo di Presidente della sezione Fidapa di Termoli, la Pugliese ha portato i saluti all’omonima sezione del Distretto Sud Ovest auspicando future collaborazioni.
In veste di relatrice del convegno ha sintetizzato l’evoluzione del fenomeno dell’acquisizione di ruoli e scelte non subordinate nella società contemporanea da parte di donne che, come le Burrneshe, vergini giurate, e le vestali della civiltà romana, accettano deliberatamente di non spogliarsi dello status biologico della verginità, ritenuta fondamentale per l’intreccio di relazioni sociali improntate secondo uno stile di vita fatto di altruismo, dedizione, impegno e scelta personale di libertà.
Ne sono esempio le Professional aunt no kid (Pank), concetto molto diffuso in America. Il tutto in netto contrasto con le tradizioni secolari di vincoli e sottomissioni delle donne relegate nell’ esclusivo ruolo biologico di procreatrici.
Molto sentita l’accoglienza e nutrita la partecipazione del pubblico che ha molto apprezzato l’esecuzione del brano musicale Lule lule da parte delle quattro ragazze con indosso il lambadhor, elegante e prezioso costume arbëresh di Spezzano e dell’area albanofona del Pollino.