La priorità della Proloco di Castropignano è quella di destagionalizzare le presenze turistiche del borgo nell’intero arco dell’anno. Necessità molto sentita dalla sua presidente Stefania Chiocchio, che non si arrende all’inesorabile spopolamento e alle conseguenze che ciò comporta in termini sociali ed economici. E’ vero che quest’area è famosa per la gastronomia sublime – a ottobre un evento imperdibile dedicato alle specialità culinarie -, le sue tartufaie pregiate e la produzione della Tintilia, vino ricavato dall‘uva autoctona, terroir molisano per eccellenza. Peculiarità che, eccezion fatta per la stagione estiva , non sono sufficienti a far muovere sistematicamente flussi importanti in queste latitudini.
Ed ecco che l’Associazione Turistica ha elaborato l’idea di promuovere iniziative attrattive, sfruttando le risorse territoriali. Sabato scorso vi è stata la prima proposta di turismo esperienziale all’interno di un vigneto del 1700, di circa 3 are, situato nella Contrada Donnole. Qui un gruppo di persone, desiderose di partecipare a un evento coinvolgente, sono state avviate per poche ore alla pratica della vendemmia.
Prima di cominciare le operazioni è stata offerta a tutti un’abbondante colazione, seguita dalla visita a un casolare abbandonato, invaso dai tralci delle viti e dai grappoli d’uva sorprendenti. Le “fatiche” della vandemmia sono state ripagate da una squisita “pasta e fagioli” e in conclusione dalla visita del suggestivo Castello d’Evoli.