E’ risaputo che Agnone risulti essere uno dei comuni che in Molise ha perso più abitanti negli ultimi 150 anni. Infatti da che era la seconda città con i suoi 15mila residenti, dopo Campobasso, adesso si aggira attorno ai 4500.
Tante le case vuote così come tanti sono i terreni incolti e le masserie abbandonate. Lo spopolamento dei borghi e la desertificazione rurale interessa in Italia sempre più tutta indistintamente la dorsale appenninica e quella alpina (salvo qualche eccezione) e non sono da meno le isole maggiori e minori. Tale triste situazione è presente in tutta Europa e in quei Paesi degli altri continenti dove la cattiva globalizzazione ha picchiato troppo forte.
Domenico Lanciano, fondatore e responsabile dell’Università delle Generazioni di Agnone, afferma che tale stato di cose si debba equiparare ad un cancro che debilita così tanto tali zone da portarle presto in agonia e a morte sicura se non si prendono i dovuti provvedimenti con una terapia d’urto, proprio come si fa per i più aggressivi tumori umani.
E si chiede a chi possa giovare un simile drammatico stato di cose. Urge quindi un riequilibrio territoriale e demografico.
E, per favorire una maggiore sensibilizzazione su tali temi alla ricerca delle più adeguate soluzioni, Lanciano ha recentemente pubblicato un opuscolo di 64 pagine intitolato “Spop-Art” ovvero l’arte contro lo spopolamento e fa appello all’Amministrazione comunale di Agnone affinché si realizzi proprio in questa “città d’arte” un SAM cioè uno “Spop-Art Museum” con lo scopo di documentare, raccogliere e valorizzare tutto ciò che gli artisti di ogni disciplina hanno espresso per descrivere ed esorcizzare tale nefasta decadenza territoriale, con la speranza che l’arte sia utile alla rinascita e rivitalizzazione dei borghi.
Sicuramente un tale Museo potrà attrarre più turismo qualificato con conseguenze utili alla migliore rivitalizzazione del territorio agnonese e altomolisano.
Il volumetto è stato presentato venerdì scorso 20 settembre all’incontro di sindaci contro lo spopolamento che ha avuto luogo nella sala consiliare del Municipio di San Giovanni in Galdo, dove si è parlato di unire le forze per creare un consorzio tra Comuni al fine di contrastare il più possibile l’abbandono dei borghi e delle campagne, cercando di attrarre nuovi abitanti, investimenti economici ed anche quel turismo di qualità che possa fare la differenza.