L’integrazione tra popoli è sicuramente una delle prospettive più significative per raggiungere la Pace, debellare le guerre e riportare al centro della discussione mondiale il concetto di perequazione. Il debole deve essere aiutato dal più forte senza il dogma del pensiero politico o religioso. Sacrosanta verità, sacrosanta visione pacifista. -Sacrosanta per chi? – La domanda, legittima, è ormai sempre più frequente. La risposta è caduca e lievemente fuori posto, però!
A scuola si tolgono i crocifissi, l’ora di religione viene cancellata, i canti non portano più sostegno alle ricorrenze religiose, la croce perde il Cristo, il presepe perde un altro pezzo: Gesù bambino!
Tutto giusto se globalizzato, se ogni religione venga a porsi al cospetto del rispetto dell’altra e non entri a gamba tesa usurpando ideologie e religioni d’altri. Provate a togliere il velo a donne che si celano dietro di esso per un credo dal sapore dell’orripilante sintesi del rispetto!
Provate a schernire la bruttura della Mecca e del suo ignobile significato di sottomissione all’uomo, quello debole e senza anelli di congiunzione; provate a dire che Allah non è quel supremo che il Corano chiama divinità di sé stessa; provate a ridere di Buddha, di Confucio!
Vi sarà risposto con guerra armata, genocidi, femminicidi, forme di razzismo, violenza psicologica e fisica. Qui in Italia, grazie a forme di politica dell’accomodante sottomissione tutto si giustifica nonostante si condanni. Ci si arrocca dietro l’integrazione a tutti i costi, e poco importa se si cancellano migliaia di anni di storia, identità, folklore. Non un bilanciamento in onore di qualcosa di falso, inutile (viste le guerre nel Mondo), dichiaratamente non onorabile e decisamente insopportabile.
Un Gesù che viene chiamato “Cucù” e tutto dovrebbe passare inosservato in nome di integrazioni tra popoli. Mah! Provate a fare il contrario e condizionare l’uomo selvaggio e animale che sposa le bambine in onore del proprio Dio, a comportarsi da essere umano! Provate a entrare in una Moschea da Cristiani non togliendovi le scarpe e prostrarvi a chi non esiste o a chi non è il vostro “Maradona”!
Difficilmente ne uscireste vivi o da ricovero in reparti d’ortopedia. Adesso è giunta l’ora di riprenderci la nostra vita, anche a discapito di essere impopolari con una parte della politica che sa bene di sbagliare ma solo per dovere di voto, silenzia la voce e si dichiara per l’integrazione a tutti i costi, anche a costo di perdere l’identità di Italiano, di chi è sempre pronto a accogliere, a offrire il proprio posto a tavola e non distinguere il colore della pelle. Il popolo italiano è un popolo aperto, che condivide e mai si nasconde per non corrispondere la propria felicità nei confronti di chi chiede o ha bisogno.
Non fa distinzione di razza, di religione, tra povero e ricco, tra piccolo e grande e meriterebbe rispetto prima di tutto dalla politica e poi da chi viene in Italia e ne diventa parte integrante ma non dominante. Rispetto vuol dire Fede, Fede vuol dire Credo, Credo vuol dire fratellanza e uguaglianza non certamente sottomissione.
Torni il Cristo sulla Croce e soprattutto torni Gesù a nascere per non essere un distinguo ma via di Pace. Toglierlo dalla mangiatoia sarebbe un ulteriore passo verso l’Inferno!
Auguri di Buon Natale!
Maurizio Varriano