Emanuele Trevi (critico-scrittore); Alessandra Mastronardi (attrice); Dacia Maraini (scrittrice); Domenico Iannacone (giornalista); Piero Mazzocchetti (cantante); Orlando Franceschelli (filosofo); Franco Campeggiani (critico d’arte); Stefano Sabelli (attore); Chiara Gamberale (scrittrice); Plinio Perilli (critico letterario, poeta); Giorgio Linguaglassa (poeta-saggista); Orlando Franceschelli (filosofo).
Questi i nomi dei personaggi illustri che hanno fatto pervenire al sindaco della cittadina alto molisana, Daniele Saia, il loro pensiero perché Agnone possa davvero diventare Capitale della Cultura Italiana 2026.
Da poco ecco anche il messaggio di Vincenzo Cimino, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise.
“Si sono tutti soffermati, giustamente, sulle principali caratteristiche della città – afferma il presidente dell’Ordine Vincenzo Cimino – e quindi sulle bellezze naturali, artistiche, monumentali, sulle tradizioni culturali, culinarie, sulla fonderia e le botteghe artigiane del rame e del ferro, sugli insediamenti industriali, sul clima e il paesaggio, persino sulla tranquillità, ma noi ci permettiamo di aggiungere altri e due valori che per noi sono fortemente rappresentativi: il giornalismo e la letteratura.
Con i nostri corsi formativi d’intesa con l’Università del Molise, abbiamo approfondito le figure di Vincenzo e Baldassarre Labanca, che per tutta l’Italia rappresentano delle personalità di spicco, capaci di segnare la storia del giornalismo italiano e della filosofia religiosa. Ecco, non può esistere un premio alla cultura, senza due ingredienti che l’Ordine dei Giornalisti Molise si sente di evidenziare. Non a caso, anche dal punto di vista giornalistico, Agnone vanta la testata cartacea più longeva, il mensile L’Eco dell’Alto Molise, nato nel 1981 e diretto con abnegazione e sacrificio dal caposcuola Vittorio Labanca, due testate telematiche consolidate ed una vasta tradizione di riviste. Non solo, ma Agnone annovera i primi corsi di giornalismo d’intesa col Miur, all’interno delle scuole superiori del posto, a testimonianza del valore della scuola giornalistica locale: lezioni svolte dai colleghi agnonesi nelle vesti di docenti per la preparazione all’esame di maturità.
Anche per questo auguro il miglior successo perché la nostra ”Atene del Sannio” diventi Capitale Italiana della Cultura 2026, riconoscimento questo che non sarebbe vanto solo di Agnone ma del Molise tutto”.