“ Le parole che fanno ridere – diceva Machiavelli nel prologo di Clizia- o sono sciocche, o ingiuriose, o amorose”. .
L’idea di parlare d’amore nel giorno di San Valentino, viene sfogliando il Dizionario del Lessico Amoroso, un volume ricco di metafore, eufemismi e trivialismi edito dalla Utet. Un testo letterario dove ogni parola è spiegata nell’accezione del termine e dei contesti. Il lessico amoroso, ovviamente dell’amore fisico, declinato in tutte le sfaccettature.
Amore, fare all’amore, vivere d’amore, fare l’amore a secco, amoreggiare, amore mercenario, amore prostituito, amore carnale, amore platonico, amore greco.
Una serie di termini e contesti che richiamano i rituali orgiastici del dio Fauno che nell’accezione di Luperco, nei giorni infausti de 13, 14 e 15 febbraio godeva delle celebrazioni orgiastiche dei lupercalia. Erano esibizioni senza freni che il pontefice Gelasio, 49 ^ vescovo di Roma, nel 496 , volle inglobare nelle feste religiose di San Valentino, noto vescovo e martire che per i suoi modelli di vita verso la felicità degli sposi, fu collegato al sentimento dell’amore vicendevole.
Dato il libro e le premesse, un percorso dell’amore nel tempo, ci riporta ai tempi del re Salomone e a quel testo definito il più grande di tutte le letterature che è Il Cantico dei Cantici. Di qualsiasi specie di amore si tratti, sia quello di Iahvè e del suo popolo, come vuole la tradizione ebraica, sia quello dell’anima e del suo Dio, come vogliono san Giovanni della Croce e altri mistici, sia quello carnale di uomo e donna, mai parole più belle e inesauribili sono state trovate per cantarlo. Composto non prima del IV secolo a.C. è uno degli ultimi testi accolti nel canone della Bibbia, un secolo dopo la nascita di Cristo- Protagonisti lo sposo e la sposa universalmente interpretati:
La sposa [2]Mi baci con i baci della tua bocca!/ Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino./[3]Per la fragranza sono inebrianti i tuoi profumi,/ profumo olezzante è il tuo nome,/ per questo le giovinette ti amano.
Lo sposo [2]«Come son belli i tuoi piedi/ nei sandali, figlia di principe!/ Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d’artista./[3]Il tuo ombelico è una coppa rotonda/ che non manca mai di vino drogato. Il tuo ventre è un mucchio di grano,/ circondato da gigli.[4]I tuoi seni come due cerbiatti,/ gemelli di gazzella.![8]La tua statura rassomiglia a una palma/ e i tuoi seni ai grappoli./[9]Ho detto: «Salirò sulla palma, coglierò i grappoli.
Da Salomone a Ovidio il grande poeta del vicino Abruzzo, tra i poeti più amati che ha trasferito la passione e la focosa indole degli abruzzesi, rivelata in D’annunzio, nell’ Ars amatoria , poema didascalico in tre libri, dove si parla della nobile arte dell’amore con tutti i suoi precetti.
Rivolti a un pubblico maschile il primo libro, dove le regole trattano tutta una precettistica erotica che sviluppa il tema della conquista della donna amata ; le metodologie per mantenerne vivo l’amore il secondo e il terzo rivolto a un pubblico femminile, sviluppa gli stessi temi a parti ribaltate. Tra gli autori della latinità è stato il più noto e discusso.
Una mostra presso le scuderie del Quirinale qualche anno fa, ha accompagnato la vita e l’opera. Oltre 200 opere tra affreschi e sculture antiche, preziosissimi manoscritti medievali e dipinti di età moderna per parlare d’amore e di seduzione, nell’alveo del bimillenario ovidiano. Nell’ 8 d.C., Ovidio venne relegato nella lontana Tomi (oggi Costanza), sulle coste del Mar Nero, e ivi morrà, nel 17 o 18 d.C. Nel Tristia, l’ opera scritta negli anni dell’esilio egli dirà che a causare la sua disgrazia erano stati un “errore e un carmen”.
Che dire di Gaio Valerio Catullo ? ( Gaius Valerius Catullus, (Verona, 84 a.C. – Roma, 54 a.C.) poeta romano noto per l’intensità delle passioni amorose espresse, per la prima volta nella letteratura latina. Vivamus, mea Lesbia, atque amemus,….Da mi basia mille,/ deinde centum, /dein mille altera, dein secunda centum,/deinde usque altera mille, deinde centum/dein, cum milia multa fecerīmus,«Viviamo, o mia Lesbia, e amiamoci, /Dammi mille baci, poi cento,/poi ancora mille, poi di nuovo cento,poi senza smettere altri mille, poi cento;poi, quando ce ne saremo dati molte migliaia,li mescoleremo, per non sapere (il loro numero)e perché nessun malvagio ci possa guardare male,sapendo che qui ci sono tanti baci.»
Ma tra i più noti e trasgressivi testi del genere amoroso dei sensi e il Kāma Sūtra (sanscrito: कामसूत्र), antico testo indiano sul comportamento sessuale umano, ampiamente considerato come l’opera più importante nella letteratura sanscrita sull’amore. Scritto da Vatsyayana con il titolo completo Vātsyāyana Kāma Sūtra (“Aforismi sull’amore, di Vatsyayana”).
Nella cultura classica hindu, l’essere umano ha il preciso obiettivo di perseguire un’armonica realizzazione di sé, senza trascurare alcun aspetto della vita terrena e prescritto nella ricerchi obiettivi che sono: 1.Artha: il Benessere, sia fisico che economico; 2.Kama; il Desiderio, il piacere e la sua fruizione;3.Dharma: il senso etico che ricerca un equilibrio tra artha e kama; 4.Mokṣa: la liberazione dal mondo materiale e il raggiungimento della vera coscienza di sé.
La parodia di questo trattato è Il Kamasultra un libro a fumetti realizzato nel 1977 da Benito Jacovitti su testi di Marcello Marchesi. Riprendendo il testo indiano, attraverso una serie di vignette e di strambi personaggi, gli autori illustrano una serie di posizioni e situazioni più o meno improbabili. E Il “Jacovitti proibito” rimane un’opera di grande attualità.
Come Afrodita, ultimo libro, in ordine di tempo della letteratura amorosa, nato dalla penna della eclettica scrittrice cilena Isabel Allende. Parla delle sue storie, degli amori e di come questi sono stati vissuti anche sotto gli aspetti propiziatori del desiderio, nella voluttà del cibo percepito nella sensazione afrodisia dei suoi ingredienti, nella semplicità della loro esecuzione e nella raffinatezza della presentazione.
Le pere ubriache, evocando ebrezza e la bellezza conferita dall’ armonia della forma, sono un esempio. Ricotta fresca e zucchero ben amalgamati sono il composto che adagiato nel ventre di pere sinuose, vengono scomparse di q.b di cannella e irrorate di liquido corposo ottenuto dalla riduzione a fiamma vivace di una generosa dose di vino rosso con qualche accenno di garofano miele.
Fernanda Pugliese