Non vuole essere un doppione del museo della Ndocciata sito in corso Garibaldi, ma il Museo del Costume Contadino della Ndocciata vuole celebrare soprattutto gli Ndocciatori (alisa i portatori delle gradi fiaccole agnonesi) ed i costruttori dei torcioni che sfilano l’8 dicembre e la sera della Vigilia di Natale oltre ad essere ancora un’attrazione turistica dell’Estate 2021.
Stamani, 25 luglio, presso l’ex chiesa di Sant’Antonillo l’inauguarzione della mostra in maniera soft col sindaco Saia, i capigruppo delle cinque contrade e chi si prodiga da sempre per le graandi manifestaioni del fuoco.
“Che la โNdocciata sia un evento su cui puntare รจ da sempre una delle convinzioni piรน diffuse in paese -ha detto il sindaco di Agnone, Daniele Saia-. Il caratteristico rito del fuoco รจ uno degli appuntamenti di punta del calendario agnonese che meriterebbe maggiore attenzione anche al di fuori del periodo dicembrino.
ร questa la convinzione nostra, dellโAmministrazione comunale di Agnone, che nei mesi scorsi ha voluto impegnarsi, grazie al supporto di alcuni cittadini volontari, dellโAssociazione la โNdocciata e di Umberto Di Ciocco, membro dello staff del Sindaco, nella realizzazione di una mostra permanente pensata per raccontare la vita e la societร contadina, partendo proprio dal costume.
Nei locali dellโex-Chiesa di SantโAntonillo ha cosรฌ visto la luce la costruzione di unโintera casa che, ambiente dopo ambiente, stanza dopo stanza, permette al visitatore di entrare in contatto con la vita dei nostri avi, tra i sacrifici della terra e gli affetti familiari. Esistenze semplici in cui perรฒ nulla veniva lasciato al caso. Scelte di tessuti, ricami, ma anche di materiali per il mobilio non erano affatto casuali, come si potrebbe pensare al giorno dโoggi. Questa complessitร trova spazio nella mostra che ha proprio lโintento di narrare lโuniverso socio-culturale che ruota intorno alla โNdocciata, un rito che affonda le proprie radici proprio nellโhinterland agnonese”.
โMentre il rito delle โNdocce racconta solo una delle tradizioni contadine, forse la piรน spettacolare-aggiungono dallโorganizzazione– la mostra vuole essere un vero e proprio spaccato sulla quotidianitร che ha partorito quel rito ancestrale. Una collezione di costumi, abiti ed elementi dโarredo che sono lo specchio della nostra cittadina e che trovano collocazione proprio negli ambienti dellโex-Chiesaโ.
โUn grazie particolareโ -chiosano dallโAmministrazione comunale– va innanzitutto ai volontari che, nei passati tre mesi, si sono dedicati anima e corpo alla realizzazione di questo percorso. Allo stesso modo, va dedicato un plauso a tutti coloro i quali hanno dimostrato amore per la nostra terra mettendo a disposizione della mostra beni di famiglia, tramandati di generazione in generazione, con il solo scopo di creare uno scenario autentico che copre un arco temporale dal 1800 fino agli anni โ60 del secolo scorsoโ.