La conferma che il cambiamento è possibile, quando l’opinione pubblica è fortemente coinvolta e coesa, è l’aver raggiunto un traguardo che si può definire epocale, mai più animali di allevamento chiusi in gabbie, oltre 300 milioni ogni anno, con eliminazione graduale e totale entro il 2027. Questo hanno annunciato le varie associazioni animaliste che per anni hanno portato avanti la campagna contro la disumana condizione di milioni di animali tenuti tra sporcizia e angherie di ogni tipo.
La partecipazione di associazioni e di singoli cittadini con la raccolta di oltre un milione e mezzo di firme, superando quindi la soglia del milione di firme posta dalla Commissione europea, ha permesso che venisse preso in considerazione il tema. In questi ultimi anni uno dei più sottovalutati problemi era proprio quello legato alla condizione degli animali in gabbia, gli attivisti hanno reso possibile con la loro campagna senza sosta di arrivare a questo traguardo che ha visto anche la presa di posizione di oltre 140 scienziati i quali hanno dichiarato che le gabbie sono scientificamente crudeli per gli animali.
Dopo la Scienza anche più di 1000 aziende in tutta Europa, tra cui Ikea, Aldi, Unilever, Nestlè e Gruppo Barilla, hanno preso posizione pubblica contro lo sfruttamento delle galline ovaiole addossate l’una all’altra in condizioni di supplizi continui. L’impegno corale di più voci ha ottenuto che, con larga maggioranza, il Parlamento europeo approvasse una risoluzione che ha visto 558 membri a favore, 37 contro e 85 astenuti.
Questa è la prova tangibile che l’opinione dei cittadini ha il suo valore e peso quando si unisce intorno ad un progetto in cui crede. Una battaglia di civiltà portata avanti e vinta anche se ancora la strada è lunga infatti entro il 2023, come ha annunciato la Commissaria europea per la salute Stella Kyriakides riguardo alla risposta della Commissione nei confronti dell’iniziativa dei cittadini europei “ICE End the Cage”, bisognerà presentare una proposta di legge per eliminare gradualmente e definitivamente l’uso di gabbie.
Questa dichiarazione storica è il risultato di una coalizione di ben 170 associazioni in tutta Europa di cui 21 italiane. Le associazioni della coalizione End The Cage Age tra l’altro hanno dichiarato “Resteremo concentrati sulle Istituzioni europee fino a quando non realizzeranno questo progetto e saremo vigili per impedire che altri interessi ne moderino l’ambizione”.
Maria Stella Rossi