Il viaggiatore che giunge a Campomarino non può non visitare la Chiesa Madre S.Maria a Mare Shën Mëria ta Deti che costituisce di fatto la via di accesso al Borgo Antico Hora Vjetër.
La Chiesa romanica del XII/XIII secolo aveva un impianto a tre navate, sono infatti ancora visibili i basamenti delle arcate delle due navate laterali a destra e a sinistra e aveva, come tutte le chiese romaniche, la cripta che si trova ad esempio nella Cattedrale di Termoli e a Santa Maria di Petacciato sulla costa). La cripta a struttura rettangolare, risulta costituita da tre absidi coincidenti con quelle dell’edificio superiore, sono presenti archi composti da blocchi levigati e colonne decorate con incisioni.
San Maria a Mare è orientata ad ovest come la Cattedrale di Termoli. E’ invece orientata ad est la Chiesa di Santa Maria in Petacciato che ha perciò l’abside, la struttura architettonica che si apre sul fondo della navata centrale e di quelle laterali ad oriente. Antiche tracce dello stile romanico sono le mura perimetrali, una porta murata a nord e le finestre con arco acuto.
Nel 1710 S.Maria a Mare è stata restaurata o rectius riedificata con l’impianto attuale a navata unica in quella occasione si è interrata la cripta che si è così preservata.
Durante i restauri della Sovraintendenza del 1975 -durati fino al 1979- a cura dell’architetto Angelucci è stata sterrata la cripta e sono venuti alla luci gli affreschi datati XVI secolo, quindi dopo la venuta dei primi Albanesi, raffiguranti a sinistra il “bizantino” San Demetrio Shën Demetri con cavallo e lancia che trafigge il moro, San Nicola Shën Nikolli vestito in abiti episcopali e San Pietro con le chiavi del Paradiso Shën Pjetri ma kiçet Parrjasit. Si ipotizza che questi affreschi siano riproduzioni successive delle figure di destra deteriorate.
Sotto l’episcopato di Monsignor Tria (intorno al 1750) la Chiesa distava 50 passi dal mare meno dunque di 100 metri, ai tempi di Giambattista Masciotta nel primo Novecento, la distanza era invece circa 1 chilometro. La statua lignea della Patrona Santa Cristina Shën Krëstina di fine Settecento richiama tanti fedeli che, ancora oggi, scelgono di imporre il suo nome ad almeno un componente della famiglia.
Custode appasionato di S.Maria a Mare Don Rosario Candigliota, Parroco di Campomarino dal settembre 2012.
Campomarino il paese con spiagge dorate e radici nel mare della storia
La storia di Campomarino è caratterizzata da insediamenti preistorici in seguito si sono succeduti Longobardi e Normanni furono i profughi Albanesi che fuggivano dai Turchi a ripopolare Campomarino dopo il forte terremoto del 1456. I nuovi abitanti portaronono i loro usi costumi e tradizioni e soprattutto la lingua che vive oggi l’Arbëreshe. Dal 1461 al 1470 Giorgio Castiota Skanderbeg inviò un corpo di spedizione di 5000 Albanesi in aiuto al re Ferrante I D’Aragona nella lotta contro gli Angioini. Grazie all’aiuto prestato furono concessi a Skanderbeg diritti feudali sulla Costa Garganica e ai suoi soldati e alle loro famiglie la possibilità di stanziarsi in altri territori tra ui Campomarino.
Oggi questa fiorente località sulla Costa ha un Lido dove il flusso turistico è consistente durante il periodo estivo ed è conosciuta come Città del Mare e del vino prodotto esportato in tutto il mondo. La patrona Santa Cristina Martire Shën Krëstina Martir si festeggia ab immemorabili il 24 luglio con riti di tre giorni.
Molto sentito è anche il culto della Madonna dell’Assunta, il Santuario edificato dalla devozione della Famiglia D’Avalos si trova nella frazione di Nuova Cliternia Shën Mëria a Madhe ed è meta di un pellegrinaggio e di una sentita festa patronale il 15 agosto. Nella Frazione del Lido Posht ta Deti sorge la Chiesa di Sant’Anna Shën Ana, dove il 26 luglio si festeggia la Patrona.
Angela Carafa